ANTONIO PALAZZOLO | (1565-1566) | 1'8 agosto 1565, con bolla vescovile, Antonio Palazzolo viene nominato parroco di Maerne, il primo dopo il concilio.
nativo di Casale Monferrato e cappellano privato del vescovo di Treviso, Giorgio Corner.
Il 26 maggio 1566 assume l'incarico di parroco a San Giacomo di Caonada, lasciando la cura delle anime maernesi nelle mani di Natale Grotto. Ma il buon prete muore il 9 ottobre 1568 e, negli anni successivi, vengono chiamati a succedergli don MICHELE CALIDONIO, vicentino, prima e don PAOLO GUELFO, bassanese, poi, il quale rimarrà in parrocchia fmo al 13 settembre1572 .
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GASPARE (DE') FILIPPI | (1572-1584) | Le norme tridentine tanto attese e portate avanti con fermezza dal vescovo Corner, non trovano terreno fertile nel trevigiano. Il nuovo parroco nominato il 7 dicembre 1572, prè Gaspare Filippi, non tarda a delegare il fratello, Gerolamo, a prendere possesso della parrocchia ed a rappresentarlo presso la popolazione.
Uomo alquanto inquieto e dalla vita disordinata, don Gaspare sarà al centro di numerosi misfatti ed intrighi che gli costeranno anni di carcere ed, infine, la vita stessa.
Le cronache dell'epoca ricordano denunce e suppliche, processi e condanne per debiti di gioco e calunnie a carico del sacerdote. Uno di questi processi riguarda la lite tra don Gaspare ed un possidente maernese, tal Zuan Alberto Dal Basso. Si legge che il Dal Basso, civico veneto con casa dominicale a Maerne, ".. .essendo andato la vigilia di San Tommaso (20 dicembre 1576) in chiesa di Maerne per udir la messa ed avendo trovato chiuso, si era rivolto al cappellano prè Fabrizio Anoè chiedendo se il rettore era tornato a Venezia. Sopraggiunto don Gaspare, questi investì il Dal Basso negando di abbandonar la chiesa, specie in quel momento che vi è il mal contagioso e parecchie persone muoiono di peste".
Dopo questo fatto il Dal Basso denunciò il parroco, ma non trovando soddisfazione, ricorse al Sant'Uffizio. Dagli atti dell'interrogatorio, avvenuto il 13 febbraio 1579, risulta che il possidente dichiarò "... un dì di festa essendo ci molto popolo, dopo lesolite esortazioni del Vangelo, don Gasparo disse che se il Basso non mi lassa star; gli darò querela d'eresia allo Inquisitore del Santo Uffizio, et lo farò marcire in una prigione, ... perchè il detto Basso parla contro il decoro sacerdotale ... e che infettava l'anima di questi villani ignoranti ... e era solito sparlare di Preti e Prelati.
Don Gasparo negò le accuse ma pochi giorni dopo il Dal Basso portò al processo cinque testimoni che dichiararono di aver udite in chiesa quelle parole diffamatorie. il parroco allora, messo alle strette, auunise di aver sbagliato e venne condannato per diffamazione.
Non si sa se per questo o per altri reati commessi, ma il sacerdote era ancora in prigione quando lo raggiunse la morte il 24 giugno 1584 e nel registro dei morti si scrisse: " morto don Gasparo Filippis rettore della chiesa de S. Piero de Maerne, era nella pregion malpaga amalatto difebre za giorni 10 in circa, d'anni 40".
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FRANCESCO TRICCO | (1584-1599) | Morto il Filippi si insedia quale parroco don Francesco Tricco, originario di Terni ed arriva in paese verso la fine del 1584. Infatti, durante la visita apostolica di Mons. Cesare de Nores compiuta il 5 luglio dello stesso anno, Maerne è senza parroco ed il delegato vescovile trova ad attenderlo soltanto il cappellano, Fabrizio Anoè, oriundo maernese.
Don Tricco è uno tra i primi alunni del seminario diocesano, fondato dal vescovo Giorgio Corner, dove entra nel 1568 e viene indicato nei registri come figlio di messer Zuane Tamisier.
Riceve la tonsura nel 1573 ed il presbiterato nel 1579.
Rimane a Maerne quindici anni circa e registra l'ultimo atto di battesimo il 5 febbraio 1599, dopodiché lascia la parrocchia e nient'altro si conosce di lui.
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TOMMASO TOMASETTI | (1601-1611) | Dottore in scienze giuridiche, don Tommaso entra a Maerne il5 novembre 1601. L'anno successivo dà alle stampe un libretto intitolato "Flores Legum" che gli procura molta fama nell'ambiente letterario veneziano e del quale se ne stamparono tredici edizioni.
Dai maernesi è considerato un buon sacerdote tanto da venire indicato al vescovo Giustiniani come "uomo da bene, che vive da buon religioso, insegna la dottrina cristiana e la predica all'altare ed attende con zelo alla sua cura e dà buonissimo esempio al suo popolo".
Durante la visita pastorale del 17 giugno 1609 don Tomasetti, interrogato sullo stato della parrocclùa dal delegato vescovile, così si esprime: "Il titolo della chiesa è S.Pietro Apostolo e l'ho ottenuta da mons. Molino per concorso et le bolle sono conservate a Treviso già da sette anni. La mia chiesa rende all'anno ducati 500600. Vi sono in essa due mansionerie: una all'altare di S. Liberale istituita da un Soligo; l'elezione e presentazione della quale asPe.tta al reverendo parroco di Maerrw; ha d'entrata staia settanta diformento et quattro botte di vino. L'altra mansioneria è dei Santi Gerolamo e Francesco e venne istituita da un prete che era rettore di questa chiesa.
Nella mia chiesa vi sono due Scole: una del S.S. Sacramento e l'altra della Madonna".
1118 marzo 1612 don Tommaso viene nominato Arciprete di Mestre. Ivi conclude la sua vita terrena il 28 agosto 1621 a 51 anni di età.
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